Ceci n’est pas une chaussure*
Ceci n’est pas une chaussure*
Open Toe Illustration è il nome che identifica dal 2012 creazioni di fashion illustration, still-life e textile design accomunate da una particolare visione evocativa dell’universo moda.
In occasione dell’invito da parte della Scuola di Design del Politecnico di Milano a partecipare come ospite nel corso di illustrazione per la moda, Silvana Mariani racconta in questo articolo alcuni aspetti caratteristici e pratici del suo lavoro.
* Mentre il nome Open Toe Illustration nasce dalla definizione inglese del modello di scarpe rappresentato nel post inaugurale del fashion blog omonimo, il titolo di questo articolo si traduce in “questa non è una scarpa” e richiama il famoso dipinto La Trahison des images attraverso il quale Magritte esprimeva il concetto che l’oggetto reale e la sua raffigurazione hanno funzioni spiccatamente differenti.
Tecnica digitale
Iniziando a comporre per prima cosa scelgo il colore di base, lo distribuisco e poi modello la forma cancellando le parti in eccesso.
Procedere pittoricamente “a togliere” è una prerogativa praticamente unica che offre la tecnica digitale.
Dopo aver definito la forma principale aggiungo dettagli al tratto con un gesto scarabocchiato e poco controllato.
Desidero trasferire un effetto spontaneo – e il supporto che mi offre il digitale è quello di poter rifare e ripetere un gesto più volte finché non raggiungo un risultato soddisfacente.
Sono attratta dalle campiture piatte e grafiche, ma con bordi pittorici – in stampa l’hanno definita superficie “a guscio d’uovo” e trovo renda perfettamente l’idea del risultato. La colorazione digitale permette sostituzioni complete delle gamme cromatiche o di intervenire puntualmente per spingere la saturazione ed esaltare i contrasti tra forma e segno.
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I pennelli digitali non escludono una percezione fisica tangibile e chi li usa può sentire la morbidezza o la durezza di un tratto.
Scegliere e calibrare gli strumenti di un’applicazione ed utilizzarli in combinazione assimila il processo del disegno digitale a quello delle tecniche miste analogiche, cui si avvicina anche per eclettismo e versatilità del risultato.
Signature style
Il mio stile Open Toe Illustration comprende alcune modalità differenti per corrispondere adeguatamente i messaggi o il feeling da trasmettere.
Sempre in bilico tra consistenza e rinnovamento considero la riconoscibilità dell’illustratore importante quasi al pari di comunicazione ed estetica del prodotto illustrato.
Prima di iniziare un disegno su commissione chiedo di scegliere tra le mie immagini alcuni esempi di riferimento. La domanda può sorprendere, ma spesso la anche la risposta!
“Cerco di cogliere il soggetto e insieme di restituire una visione personale.
Nei casi meglio riusciti il disegno ci fa incontrare.”
Tre deviazioni consapevoli dalle regole della tradizione illustrata:
- Prediligo la serie, creare un insieme di contenuti e non cerco di mettere tutto in una sola immagine. Amo i collegamenti, la continuità e le storie che si svolgono in più momenti.
- Amo aggiungere la parola all’immagine integrando scritte a mano nella composizione. Queste diventano elemento estetico oltre che di comunicazione.
- Alla perfetta composizione e allo spazio prospettico preferisco il fondo neutro e le viste frontali. Mi aiutano a dare al soggetto l’attenzione e la solennità che desidero trasmettere.
Fashion Illustration
L’illustrazione di moda è un genere in lenta, ma costante crescita.
I professionisti e le commissioni si sono moltiplicati negli ultimi 5 anni e l’utilizzo del genere ha superato i limiti dell’editoria legata al magazine di settore per il quale è nata, facendosi notare in ambiti differenti sia legati a nuovi tipi di comunicazione (primo tra tutti l’utilizzo per i social) che alla produzione di oggetti (penso alle collaborazioni con brand del settore moda per progetti capsule, ma anche alla vendita degli originali come arte).
Mentre la fotografia di moda si è rinnovata attraverso il reportage, documentando le nuove tendenze dello street style, il percorso dell’illustrazione si è indirizzato alla creazione di immagini sempre più evocative ed artistiche: un’inversione dei ruoli rispetto a quelli che avevano i due generi quando si incontrarono le prime volte tra le pagine dei magazine di settore.
Il panorama inglese sembra essere l’avanguardia per il riconoscimento artistico della fashion illustration. Non a caso nascono qui le particolari aste tematiche organizzate da Fashion Illustration Gallery e i concorsi specializzati: FIDA con tre differenti categorizzazioni per i soggetti fashion Faces, Figure, Facade e il DIFA istituito appositamente per le opere digitali (fashion) con le categorie Digital Portrait, Digital illustration, Digital Innovation.
L’illustrazione di moda ha anche un mercato del capolavoro originale. Una delle tendenze che oggi seguo con grande interesse è quella di certificare le immagini tramite tecnologia blockchain. Potrebbe rivelarsi una rivoluzionare particolarmente positiva per gli artisti che lavorano esclusivamente in digitale e che al momento si affidano alla riproduzione art print in edizione limitata o agli interventi di aggiunta manuale per valorizzare e rendere unico il supporto stampato.
Visita il website ufficiale www.opentoeillustration.com o scopri le illustrazioni più recenti
Muse
Il tema del costume, con la sua energia, l’originalità e insieme concretezza è una grande fonte di ispirazione: heritage o storia recente della moda e della bellezza; traguardi dell’emancipazione e trasformazione del mercato; il made in italy (inteso come risultato di un particolare mix di ingegno pratico unito ad inesauribile originalità creativa).
In senso ampio mi interesso al costume inteso come registro delle eredità culturali, indice di rinnovamento ed elaborazione dell’identità. Sono convinta che l’osservazione consapevole del fenomeno possa raccontare molto di noi stessi e aiutarci concretamente a migliorare il rapporto con la nostra immagine, gli oggetti, il mercato. Una complessità che inizia con una rivoluzione concettuale, tanto profonda quanto semplice, a cui bisognerebbe dare il giusto valore.
Vedi anche Mode e Muse, il libro per ragazzi sulla ricerca dello stile
“La mia ispirazione viene spesso da altre immagini.
I miei archivi digitali sono come guardaroba traboccanti, sono pieni di references.”
Tra i miei riferimenti estetici si trovano anche le influenze dei panorami che abito, l’eclettismo di Milano con la sua creatività pratica, solenne e meravigliosa ben rappresentata dalla versatilità di Fornasetti. Nella cromia più delicata si intuiscono ispirazioni provenienti dal rigore dei neutri di una certa architettura e delle gamme pastello più ricercate e liquide, come quelle usate da Giò Ponti per Richard Ginori.
Seguo molti illustratori di generi differenti e al momento per quanto riguarda la moda mi sto concentrando con particolare attenzione sulla tendenza del collage, maschere digitali e assemblaggi di forme, che danno vita anche a video dal carattere molto semplice. Mi chiedo come interpretare questa tecnica potrebbe portare ricchezza alle mie immagini.
Osservo anche il lavoro di brand e maison molto diversi tra loro. Tra i miei preferiti un’esuberante Schiaparelli, ma anche un rigoroso Jil Sander, la femminilità contemporanea di Isabel Marant e l’avanguardia di Margiela.
“Solo disegnando un soggetto posso vederlo in ogni dettaglio, passare del tempo con la sua bellezza e ciò che può evocare. Si tratta di un incontro reale perché in questo modo la sua immagine entra a far parte della mia storia.”
Disegnare è evocare e incontrare.
Il disegno detiene dalla notte dei tempi un potere evocativo e percepibile in modo innato. Dalle pareti della casa dove abitavo da bambina mi ha fatto compagnia per molto tempo il graffito di un cane nero, disegnato negli angoli più nascosti. Immaginate una bambina di 4 anni che esprimeva così il suo grande desiderio. Disegnare è ancora questo per me.
“Abbigliarsi” è come rappresentarsi.
Il desiderio di indipendenza nella scelta di abiti e modi di vestire la mia personalità, che nella prima infanzia era piuttosto vivace e liberamente genderless, mi accompagna da sempre.
Le prime stampe di cui conservo un affettuoso ricordo appartengono a due camice hawaiane con lo stesso disegno, declinato in colori diversi e tipicamente anni settanta. Nessuna delle mie compagne di classe le avrebbe mai indossate ai tempi in cui allinearsi alle caratteristiche auto-rappresentative di un gruppo era molto più importante di oggi.
Oggetti illustrati
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Trovo affascinante il dialogo tra ambiti creativi. Il disegno è un mezzo di connessione che permette di attivare nelle forme particolari influenze artistico-visive e modificare la relazione che instauriamo con esse. La semplice decorazione attraverso l’illustrazione può diventare comunicazione emozionale, concettuale, narrativa, …
“In questo particolare ambito mio lavoro si concentra sull’ipotesi di portare un accento caratterizzante che possa integrarsi a vario titolo nell’universo personale di chiunque.
Mi piacerebbe che l’incontro con il proprio Open Toe Illustration fosse simile ad un inaspettato piacevole scambio con uno sconosciuto che ha qualcosa di familiare.”
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Per il prossimo futuro mi auguro che l’attuale fermento, in parte generato dalle particolari condizioni in cui il mondo si è trovato in tempi di pandemia, porti ad una maturazione della capacità di lettura per immagini e di conseguenza l’illustrazione ad un nuovo livello di integrazione nel quotidiano.
Textile
Il design tessile a firma Open Toe Illustration è strettamente connesso all’illustrazione, ma anche alla versatilità della tecnica utilizzata e all’osservazione dei trend di mercato.
Il processo creativo coinvolge una prima fase di esplorazione di un tema attraverso il disegno.
Dalla serie di illustrazioni collezionata nei mood board vengono estratte le parti che diventeranno i pattern. Accostamento e regole di ripetizione porteranno alla creazione dei design tessili. I miei favoriti sono conversational semplici e regolari, quando riesco ad integrare un accento a contrasto.
La gamma cromatica e le proporzioni della ripetizione fanno parte delle scelte di gusto determinate dallo scopo specifico del decoro.